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d'amore 183


da poco; posso anzi assicurare che quella lettera cambiò molte volte domicilio — prima al piano nobile del seno (e fu allora che Giovannina si agitava tutti i momenti e metteva fuori interminabili sospiri per udire il cric crac della carta contro il suo cuore) — poi negli ammezzati delle tasche — infine nel pedule di un vecchio paio di calze, cacciate in fondo in fondo al cassettone. Giovannina per altro non la dimenticò: ogni tanto andava a prenderla e tornava a deliziarsi nella contemplazione dei sei puntini, più provocanti a’ suoi occhi che non fosse ad Eva nell’Eden il pomo della scienza.

S’era anche lusingata, ma inutilmente, che Giuseppino dovesse scriverle ancora;