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180 | la prima lettera |
pitasse nelle mani dei genitori e per questo, tolto il paragone delle montagne che implicava l’idea di un amore a tutta pruova, niente nella lettera palesava i suoi intimi sentimenti, ma tutti si erano trasfusi in quei simbolici puntini che babbo e mamma non dovevano capire. Eh! sono furbi i giovinotti.
Ma chi sa poi se Giuseppino Perinelli era un giovinotto! Poco la ragazza se ne ricordava. Avevano giocato insieme, a otto e dieci anni, sparando delle pistole a vento in grandi fette di rapa: cinque buchi, la ruota — quattro buchi, la stella — tre buchi, l’occhio della fede — due buchi, gli occhiali — e quando facevano un buco solo, Giovannina e