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filantropia | 163 |
stenere una battaglia, ond’è che mi preparai risolutamente e andando difilata nella camera del professore gli domandai a bruciapelo. «Di che umore siete questa mattina?» — Pessimo — egli rispose. Ed io allora, «Benissimo, non potrete diventarlo di più». E gli snocciolai il rosario, al quale, vi assicuro, egli non rispose con delle avemarie. Si serviva inoltre per battermi delle mie stesse armi, non avendo dimenticato le mie difese a proposito della bambina e domandandomi ironicamente se avrei cercato nell’inferno gli argomenti per difendere il maschio. A farla breve vi sono riuscita.
Sopra queste parole gli occhi azzurri scintillarono di un gaudio tranquillo.