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e il vasaio | 149 |
schetto di acacie; ma il mio servitore, cioè il mio padrone, mi fece osservare giudiziosamente che la casa ne soffrirebbe a cagione dell’umidità.
«Vieni a trovarmi. Questo buon uomo mi ha posto tanto amore che se lo prego è capace di sbarazzare una stanzuccia dove egli tiene un avanzo di scodelle, e così ti improvviseremo un alloggio.
«Vedrai la mia beatitudine quando mi siedo dopo pranzo davanti al sole che tramonta e che i miei due amici mi si mettono a fianco, muti, l’uno dimenando la coda, l’altro fumando in una vecchia pipa. Io mi abbandono allora ai dolci sogni della fantasia,