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138 | il poeta |
consegnata la mia casa potrò dire di trovarmi nudo nel mondo.
— La mia casa — pensò il poeta — moralmente è sua dunque. I miei denari l’hanno pagata, l’atto notarile me ne costituisce padrone e mi dà il diritto di mettere questo uomo alla porta; ma posso io cacciare l’anima sua?
Avevano visitato il piano superiore e ridiscendevano per la scaletta di legno.
— Questa vite — domandò il poeta levando gli occhi a guardare il pergolato — dà molta uva?
— Oh! no, signore, non fa mai niente altro che foglie.
— È buono a sapersi: così la farò sradicare.