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134 il poeta


d’erano piccini correvano per il cortile e la mia povera moglie li sorvegliava da quel balconcino — vede quel balconcino di legno? — intanto che stendeva il bucato o che rattoppava i panni.

— Ed ora non avete più nessuno?

— Ohimè! più nessuno!

— Come me — pensò il poeta.

— Se non erano i creditori che mi spingevano a vendere la casa per pagarli, io vi sarei morto di fame, signore, sì, di fame; ma sarei morto dove sono nato.

Così dicendo entravano in una stanza più bella e più ampia delle altre. Il vasaio si levò il cappello;

— Era la camera di mia moglie; vi stette inferma due anni.