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fra le memorie più dolci dei nostri colloqui. Mi avete permesso di partecipare al culto di vostra madre, per vostro mezzo io la conobbi e l’amai. Questa cara morta di cui avete per un istante sollevato il sudario, è rimasta, ad onta che voi siate partito. Fa parte di quel mondo intimo della mia anima che io paragono ad un tempio.

Non so se ho visto veramente o se ho sognato un tempio gotico eretto nello spazio solitario di una campagna; circondato da boschi, tranquillo e scuro nell’interno, sotto i vetri colorati delle ogive che sembrano accendere un lieve calore nei marmi.

Così mi appare spesso l’anima mia; stanca del mondo, della mia vita, de’ miei simili, entro in essa e mi riposo. Trovo tutte le sensazioni del tempio; una grande pace, un mistero dolce e solenne,