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mali e per la bruttezza degli altri più che gli altri stessi.

Mia zia mi faceva imparare il ricamo da una ragazza molto più vecchia di me, una povera ragazza linfatica con certe manone gonfie picchiettate di macchie pavonazze e certi denti gialli rigati di verde che sembravano voler saltar fuori tutte le volte che apriva la bocca e siccome non ero una scolara modello la bocca si apriva spesso “ma no, non così, sta attenta, i punti più corti„ e le mani, le orribili mani mi passavano e mi ripassavano davanti, sfiorandomi, toccandomi, così lucide in certi giorni e così gonfie che io non potevo distogliervi gli occhi, pur sentendo la nausea di questa bruttezza. Eppure, cosa volete, un giorno che la povera ragazza fatta accorta della mia ripugnanza chinò il capo umiliata, le saltai al collo e la ba-