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38 | anima sola. |
trinciati nell’aria mi scendevano sul capo a guisa di fendenti; guizzi di sorrisi e lampeggiamento di pupille mi facevano salire il rossore alla fronte come attentati al mio pudore. Tutti sembravano allegri, soddisfatti, stimolati dalla curiosità superficiale di vedere il principe, di trovarsi intanto riuniti fiato a fiato, gomito a gomito, mescendo gli istinti inconsapevoli della loro carnalità al tripudio un po’ cinico dei loro cervelli, sentendosi forte ognuno della forza degli altri, dello spirito degli altri, ogni personalità annegandosi voluttuosamente in quel morboso oblìo di sè stessi che tiene unite le masse.
Ed io mi stringevo nel mio abito, cercando di mettere uno strato d’aria fra me e loro, sfuggendo i contatti, essendo già riuscita ad isolarmi un poco turandomi le orecchie con le dita.