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32 | anima sola. |
E che lo penetraste me ne avvertì subito il velo più cupo dei vostri occhi, quella fierezza fredda nella quale vi ravvolgete come in una corazza tutte le volte che sospettate un rivale del vostro orgoglio.
Ma io allora non vi conoscevo ancor bene. Confusa del mio ardire e della vostra freddezza vi domandai scherzosamente se avevo detto qualche sciocchezza. M’appagai della risposta: “tutt’altro„; e il silenzio che la seguì mi parve più dolce di qualunque altra parola che aveste potuto dire.
Veniva dalle tombe una voce così simpatica al mio cuore, e voi stesso entravate così bene nella elevata malinconia dell’ambiente, ci sentivamo così a posto, così vicini d’animo a quel Re ed a quei Genii, che mai forse come allora l’accordo invisibile di due intelligenze vibrò la sua nota più acuta e più penetrante.