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216 anima sola.


Io vorrei — ve lo dico piano, misteriosamente — vincere Colei che sola riconosco per mia rivale.

Il fragore degli applausi non mi dà neanche la più piccola parte dell’irradiamento divino che proverei se sapessi di essere amata e desiderata oltre la tomba, sempre, capite? Se potessi essere sicura che di qui a cento anni un’anima sentirà tutto quello che io sento, come lo sento, e che la sua simpatia rifacendo il secolo mi verrà incontro attraverso il mistero della morte, ecco il mio amore, ecco il mio orgoglio. Non una platea, non un pubblico, un’anima come la mia. Non è questa la risurrezione?