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anima sola. 205

la gravosa responsabilità di parlare al cuore delle masse ho rinunciato al dono di trattenere il cuore dell’uomo. L’uomo che mi abbraccia stringe un fantasma. L’anima mia, pellegrina errante, non ha casa, non ha tetto, la sua dimora è il mondo.

Perchè venite da me? vorrei gridare al visitatore curioso. L’ora che vi concedo è dolce, mi fate dei complimenti ed io vi credo, più o meno, ma in fine vi credo. E poi? il visitatore si alza. Tornerà almeno? — Presto — Presto? — Prestissimo. Una stretta di mano, l’uscio si apre, il visitatore non appare più che di scorcio, è gia lontano, scompare. È finito tutto. Passeranno dei mesi prima di avere un’altra visita simile e quando verrà, la dolcezza sarà smussata, un velo malinconico sarà sceso sull’entusiasmo, non si crederà più.