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anima sola. 201

con una punta di ironia che sono molto cambiata. La facoltà di progredire è ben rara. Mi hanno conosciuta meschina, schiacciata sotto il mio destino che sembrava simile al loro, e non possono perdonarmi di esserne uscita. Pensano forse che li ho derubati. La proprietà pare sempre illegittima a questi Proudhon per cui il più alto ideale è il loro livello.

E i miei compagni d’arte? Che cosa abbiamo noi di comune? Nulla. I nostri principii e il nostro fine sono diametralmente divisi. Io li guardo qualche volta meravigliata senza odio e senza disprezzo, e li ascolto timida, un po’ come un indigeno caduto dalla luna ci guarderebbe tutti noi; ben inteso che il torto è sempre di quello che cade dalla luna.

Il pubblico? Oh! il mio pubblico per poco non mi ha fischiata, una sera, nel