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anima sola. 185

vostra mano, mentre voi stesso esitavate a cedermelo.

In quel momento di sensazione divisa rivisse nel battito dei nostri cuori tutto l’incanto dell’ora trascorsa, e vi si fissò coll’olezzo delle magnolie, col verde, col sole morente, col calore del vostro braccio che avevo toccato, della vostra mano che aveva sfiorato la mia, col desiderio che ci aveva avvinti, così sottile e celato, non affatto padrone di noi e non schiavo.

L’invisibile ci dominava; saliva dalle anime nostre incontro ai nostri labbri che si chiudevano per custodirlo meglio, incontro ai nostri cuori che sospendevano, quasi per arrestarla, la vita.

Chiusi gli occhi per un istante ed ebbi la gioia di accorgermi che anche sotto le palpebre chiuse vedevo il cielo, gli alberi e voi. Vi vedevo meglio, senza