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sulla sabbia dei viali, concedendo fino all’ultimo il suo calore ai piccoli nidi, alle tane sepolte nell’erba, dove tra i fili lucenti saltavano ancora una volta i grilli e sparivano nella fluente eleganza delle loro ali di velo le libellule misteriose. Un fremito che si andava facendo sempre più dolce e più muto correva nelle fronde degli alberi. Sollevai gli occhi pensando “Laggiù, quando cantava l’allodola„. Ma le allodole e le rondini scendevano in larghi giri, silenziose, radendo le vette delle magnolie sotto le quali ci eravamo seduti.

Dolce e lucido verde delle magnolie, un po’ freddo (come noi?) e aristocratico, verde che sfidi il gelo!

Mi cadde a terra il ventaglio, voi lo raccoglieste, ed io vi guardai mi pare con una grande e interna dolcezza, impiegando qualche minuto a ritirarlo dalla