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anima sola. 173

Lo so, è per questo: che non avete mai sofferto, nè pianto, e per quanto il vostro ingegno vi porti lontano, sempre cadrete, sempre vi arresterete davanti alla sfinge che si chiama dolore e non sarà mai vostra la mestizia sconfinata, lamentosa, piena di ferite e di lagrime di chi ha veramente conosciuto.

Anche voi aveste un giorno il crudele coraggio di rimproverarmi la mia mancanza d’amore. Lawrance! quando la terra si immerge nelle tenebre voi sapete bene che essa ha bevuto tutti i raggi del sole, non già che è senza sole. Voi dite la pura, la fredda, la casta notte, ma non ignorate quali profondi ardori essa celi, e che la sua freddezza è pudore e la sua castità è un velo di lagrime.

Una terribile fatalità pesa sui cuori elevati e sensibili. Essi amano e s’in-