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172 | anima sola. |
Comprendi tu la gioia,
la malinconica gioia
del no?
Faccio un mazzo de’ miei desiderii,
de’ miei desideri più occulti;
li lego,
come fascio di rose morte,
come gruppo di ceri spenti
e salgo,
col soavissimo peso,
serenamente salgo
a te.
Non sentite in queste parole un ardore muto, soffocato? e come un pianto che viene da lontano, che non finirà, non finirà mai?
Com’è possibile ch’io dica tutto? L’ho tanto desiderato, ma ciò non può essere. Oh! se voleste indovinarmi! Ecco io gemo, mi struggo, grido, sospiro non basta? La musica dice forse di più? Eppure la capite. Perchè non mi capite?