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lunghi, ma ci piaceva stare insieme anche senza parlare. Spesso ci fermavamo a guardarci; sempre egli mi dava qualche foglia del suo geranio, ed io gli mostravo i mazzolini vecchi che avevo conservati. Glieli mostravo perchè egli allora sorrideva e mi piaceva a vederlo sorridere, mi pareva che in quel momento fosse felice.

Quando venne fissato il mio ritorno in città ne provai un vivo dolore. Egli pure ne parve scosso. Non disse d’amarmi, ma io già lo sapevo.

L’ultima sera fu oltre ogni dire malinconica. Parlammo ancor meno del solito, ma ogni tanto ci dicevamo addio senza guardarci. Ad ogni arboscello egli si fermava e ne coglieva un fiore che mi metteva nel grembiule; quando ebbe côlti tutti i fiori, mietè le erbe odorose, tanto timo, del miglionetto e un po’ di