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una vita che non era la sua. Cercavo che cosa avrei potuto dire per consolarlo, quando egli riprese:

— Però non ci starò sempre. Voglio fare il tipografo. In una stamperia mi dispiacerà meno a lavorare e poi leggerò e poi...

Sollevò uno sguardo dritto al cielo, senza completare colle parole il suo pensiero, ma io mi trovai così commossa che egli dovette pur comprenderlo.

E nessuno di noi due si moveva.

La sera era deliziosa, col giardinetto immerso in un bagno di luce, una quiete tutt’intorno, una pace, e tante stelle sopra le nostre teste e tanti pensieri dentro.

Da quella sera il pianerottolo fu un po’ trascurato. Noi ci trovammo parecchie volte per tacito accordo nel giardino così dolcemente illuminato dalla luna; i nostri discorsi non erano molto