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anima sola. 131

un’offesa? non mi sono mai curata di saperlo; comunque egli disse una grande verità. Ma certo che recito per me; che cosa credeva dunque? È il calzolaio che fa le scarpe per gli altri, l’artista lavora sempre per sè.

Entrai nell’arte drammatica per soddisfare un bisogno dell’anima mia; avrei preferito di essere poeta o prosatore, se queste cose si potessero scegliere; ho preso la voce di quelli che sapevano meglio parlare alla mia intelligenza, non avendo una intelligenza propria da comunicare altrui, e siccome conservavo sul palcoscenico lo stesso soggettivismo spontaneo, siccome non ho mai veduto il pubblico. non l’ho mai guardato, non ho mai pianto nè riso per esso, sibbene sparsi lagrime mie davanti a migliaia di persone, così sola e così lontana da loro che un chiostro non mi avrebbe protetta meglio, fu dap-