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vedrà il mio pianto„ non è questo il segreto delle opere d’arte che scuotono le anime? Il pubblico crede alla storiella che il poeta gli racconta, si commove per Margherita, per Ermengarda, per Eloisa, che non sono mai esistite, che importa? Che importa il nome quando la fiamma è rovente e brucia dove tocca? I più furbi pensano: in questi personaggi l’autore ha rappresentato sè stesso; e cercano i particolari, gli accessori di sfondo, si smarriscono nella parola, nei piccoli ripieghi di forma, ignorando la lunga e profonda elaborazione artistica, dove dallo sposalizio fra la sensazione e l’arte nasce un frutto che la gente può ammirare o biasimare, qualche rara volta intendere, spiegare completamente mai.

Un piccolo critico oscuro disse una volta: “Come si capisce che recita per sè!„ Voleva farmi un complimento o