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anima sola. 105

principio del secolo aveva imposto ai mobili ed agli arredi io mi ero attaccata con una passione cieca di bimba ai frammenti della grande arte antica. Relegato fra i rottami, c’era in casa di mia zia un cofanetto di ferro battuto coperto di ruggine e di velluto sbiadito, rôso agli angoli, colla serratura sconquassata e con due piedi invece di quattro — i due piedi posteriori — così che se ne stava tutto umile in attitudine prostrata quasi chiedendo la grazia di lasciarlo vivere; e quel cofanetto ebbe da me un lungo tributo di ammirazione, di desiderio, di pensieri fantastici e soavi, di leggende strane, amorose, palpitanti. Mi sembrava bellissimo, mentre tutti lo chiamavano brutto; e trovavo pure interessante un Agnus Dei che mia zia ebbe da una parente monaca, che doveva essere molto vecchio col suo raso