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anima sola. 97


I contrasti fra l’essere e il parere, che mi avevano irritata fin da bambina, si rinnovavano su larga scala, dandomi una esasperazione interna che non posso descrivere.

Quando vivevo nella misera casa della zia mi ero formata l’idea di un mondo a parte, un mondo dove si concretassero tutte le cose che amavo; la bellezza, la distinzione, l’intelligenza. Esisteva davvero questo mondo e dove si trovava? Nell’aristocrazia forse? Avevo simpatizzato sempre con questa parola, e poichè si incominciava già a chiamarmi aristocratica con una manifesta intenzione di allontanamento che formava tutta la mia gloria, accettai il battesimo. Il concetto di una catena ininterrotta di generazioni superiori mi appariva di una grande bellezza ideale. Pensavo allora che la società fosse nettamente divisa in due