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60 addio!


virtù, la donna forte, la donna onesta per eccellenza, io discesi passo passo umiliata, battuta, colla catena ai piedi, quella scala del disonore che avevo audacemente fulminato dall’alto della mia superbia.

Io caddi di gradino in gradino, baciando le orme di tutte quelle che caddero prima di me, e asciugai colla mia fronte orgogliosa le lagrime e i sudori che non avevo voluto comprendere.

Io, la casta sposa venerata, idolatrata, giunsi al punto di mentire come una cortigiana, di concedere col sorriso sulle labbra e con la morte nel cuore un amplesso spergiuro.... e ditelo voi segrete penombre del talamo, quante volte il mio infame labbro ha soffocato sotto i baci un singulto!....

La punizione incominciava prima ancora del fallo, lenta, inesorabile, — ed era il martirio d’ogni ora, d’ogni minuto.

Attilio mostravasi calmo, sereno, senza alcun presentimento della procella che gli si addensava intorno.

La sua tranquillità era per me una sferza