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56 | addio! |
Egli taceva; ma i suoi occhi dicevano «Ti amo, mi piaci, sei bella, vivo per te!»
Una dichiarazione sarebbe stata meno pericolosa di quel silenzio.
E poi, non l’avevo già avuta la dichiarazione? Non ricordavo io parola per parola il nostro breve dialogo sotto i platani, e quel lampo d’ebbrezza durante il quale mi aveva stretta contro il suo petto?
Alla mia destra vendeva fiori la bella signora F*** — una bionda grassa e provocante — coadiuvata dal baronetto G***. Ridevano e ciarlavano occhieggiando per la sala. Quale contrasto con noi due muti e palpitanti!
Il nostro turbamento era troppo palese e troppo compromettente.
Cercai dissiparlo, avviando una conversazione su argomenti frivoli, ma non vi riuscii. Lit*** li lasciava cadere con una noncuranza sdegnosa, oppure li rilevava con acre ironia.
Era uomo rotto alla galanteria, viziato un po’ dalla società aristocratica in cui era sempre vissuto, e tratto tratto pendeva alquanto allo scetticismo. — Allora il suo