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38 addio!


egli posò sulla mia fronte! Ma chi avrà pietà di me se confesso che il desiderio di altre labbra mi attraversò il cuore come una spira di fuoco?

— Aiutatemi, mio Dio! — mormorai dal fondo dell’anima.

Pochi giorni dopo partivo per la campagna.

La villa di mio padre era un antico castello che si alzava tra gli alberi, sotto un cielo sempre azzurro, accarezzato dalle aure marine che il vicino Mediterraneo esalava e che giungevano a noi traversando foreste d’olivi e d’oleandri. Vi si conduceva una vita solitaria che conservava per me tutta l’attrattiva delle vecchie abitudini.

Mio padre, infermo, non usciva mai; i suoi amici erano morti tutti; conoscenze nuove nessuno aveva voglia di farne.

— S’è stabilita nei dintorni la moglie dell’avvocato F*** — disse un giorno mio marito. — Ha preso in affitto un villino, e ricomincia una seconda luna di miele collo sposo per far dimenticare la cattiva riuscita della prima.

— Mi hanno detto, — soggiunse mio