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addio! | 37 |
zione di uno slancio contenuto facesse fremere i suoi muscoli.
Uno sguardo simile da uomo a donna è più che un amplesso. La sensualità vi presta tutte le sue scintille, l’amore le adombra con i suoi pudori; è la Venere resa più provocante sotto l’ombra di un velo; è la seduzione terribile e sicura. Un tale sguardo ebbero certamente Paride in Grecia e Cesare in Roma.
Immersa in uno smarrimento pieno di fascini, io tremava e avvampava.
La parte libera de’ miei pensieri volgevasi anelante all’unica persona che potesse togliermi dall’estasi pericolosa.
Finalmente vidi il colonnello. Il suo onesto e sereno volto mi procurò un palpito di sollievo, di riconoscenza, d’inesprimibile affetto.
Con lui mi pareva di riacquistare la mia libertà e la mia dignità.
Scambiato un breve saluto col marchese, pregai Attilio di ritornare a casa.
Appena fummo adagiati nel nostro coupé, gettai le braccia al collo di mio marito.
Era pur santo e soavissimo il bacio che