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16 | addio! |
— È un desiderio naturale, legittimo, ma perchè, cara, proprio in questi giorni?
— Non so — forse la stagione.
— Tu sei libera, Valeria; ma aspettando qualche settimana io potrei accompagnarti.
— Ora non puoi?
— No, assolutamente; il servizio mi tiene fra i suoi ceppi.
— Non ne parliamo più.
Il discorso cadde.
Io continuavo a tenere la testa sull’omero di mio marito e la mente vagava lontano lontano, sotto i platani del giardino ov’era trascorsa la mia fanciullezza, in quelle gran sale del vecchio castello, sulle pareti istoriate che avevano così sovente ripercosso l’eco delle mia grida infantili tra i racconti di memori battaglie.
E più lontano ancora, — in paesi incogniti, in mezzo a foreste sbattute dal vento, su sabbie dorate lambite dall’oceano, su montagne inaccessibili, entro grotte imaginarie di corallo e di lapislazzuli, tra le emozioni del deserto, sotto l’ombra delle palme... che so io!