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addio! | 9 |
zione non sarà troppo dura. Pellegrinando nel mondo sola, avvilita, sotto il peso di un lutto eterno, vedrò giovani coppie felici e la mia coscienza mi ripeterà tremando:
— Così tu eri... sposa venerata e cara.
O mia perduta felicità, o santi diritti della donna onesta, o precetti d’onore calpestati o padre, padre mio!
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Coraggio! La via della penitenza è tracciata; percorriamola con passo sicuro; — e tu mio povero cuore esala gli ultimi aneliti di una passione che deve morire.
Il grado di mio marito, la sua nascita, il suo stato, le nostre stesse relazioni mi obbligavano a ricevere molte visite e a frequentare le conversazioni. Io vi portava, come da fanciulla, tutto l’orgoglio de’ miei principi, tutta la fierezza della mia virtù.
Mi ammiravano, convien dirlo, ma mi amavano poco. Alle donne io facevo invidia — agli uomini dispetto, ma io non cercavo l’amicizia di nessuno e le strette di mano che l’usanza impone non oltrepassavano la pelle del mio guanto.