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addio! | 3 |
Scrivere è l’unico mio conforto su questa nave dove sono straniera e che mi trasporta lungi dalla mia patria, lungi da tutto quanto ho amato in terra.
Mi compiaccio nel ricordare il mio breve passato e prepararmi per l’avvenire, che torbido e indefinito mi si presenta, una specie di tempio dove possa raccogliermi in me stessa e rivivere i giorni che non torneranno mai più.
Ma è forse colpa anche questa. Io dovrei calare una pietra immobile come l’avello sulle mie reminiscenze... è vero; ma chi non ama visitare i suoi morti nelle tombe? A chi non è concesso coltivarvi un fiore?
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Figlia a un intemerato veterano delle patrie battaglie — glorioso soldato del ventuno e del quarantotto, campione di tutte le virtù — io crebbi come una giovane spartana, fra gli esempi di magnanimità e di valore. Mi insegnarono a disprezzare tutto ciò che è basso e codardo, a odiare l’ipocrisia, a portare nobilmente e alteramente come un diadema regale il blasone dell’onestà.