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2 | addio! |
profumata di sali marini; i passeggeri giulivi ciarlano appoggiati al parapetto del ponte — si prevede un’ottima traversata.
Io sola cupa, pensosa, contemplo invano il sorriso del cielo sospeso come un’ironia sulla profondità degli abissi.
Non vedo che lui... lui — sempre lui! La sua pallida faccia rigata di lagrime, i suoi occhi potenti, la sua voce che mi grida: Vieni meco, t’amo!
Oh! sciagurata io posso mettere l’oceano fra noi due, ma non posso cancellare dalla mia bocca l’impronta de’ suoi baci e dall’anima mia la sua imagine! Finché il mio labbro saprà pronunciare una parola, ripeterà il suo nome.
Io fuggo; ma l’amore mi segue indomito. Che farà egli ora? Che penserà di me?
Massimo, te lo giuro — qui dove nessun mi sente, su queste pagine che nessuno leggerà mai, alla presenza di Dio che solo deve giudicarmi, io compio il mio dovere, ma ti amo — ti amo disperatamente. Ancora una volta; Massimo, ti amo!
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