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addio! 111


il cielo senza luna scendeva come una cortina azzurra sui vetri della finestra — Attilio era mesto più dell’usato.

— Mia diletta — mormorò con debole voce — l’ora dell’estremo distacco è giunta. Io ti lascio giovane e bella e sola in questo mondo che l’amore appena colora di rosei riflessi — e sono pur fuggevoli riflessi, tu il vedi, Valeria!... Ma comunque, senza amore è intollerabile troppo la vita. Ascolta: se un uomo di cuore venisse ad offrirti giorni meno duri, se l’esilio ti sembrasse soverchiamente acerbo a compiersi senza guida — pensa che dalla tomba io ti benedirò, mia dolce amica. L’egoismo delle umane passioni si frange contro la pietra del sepolcro — sii felice, Valeria. Io ti lascio sola.... ma libera!

— No — lo interruppi con slancio vivissimo — se Dio accetta ancora il giuramento di una disgraziata, per la memoria di mio padre, su questa tua mano che ognora mi resse pietosa, giuro, Attilio, che non sarò mai d’altri!

Una scintilla riaccese l’occhio del mo-