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102 | addio! |
egli se ne accorgesse, l’ozio pesava alla sua
attività robusta. Io era la cagione di avergli fatto abbandonare il reggimento e con esso amici, lavoro, tutte le abitudini di una vita agitata e feconda.
Egli si sacrificava per me.... povero Attilio, per me che ne ero sì poco degna. Ma non volli che questo esilio si prolungasse; poichè il mio cammino era tracciato e la penitenza doveva occuparlo tutto, a che scopo secondare una debolezza?
Posi in opera ogni mia virtù per decidere il colonnello a riprendere il servizio; egli dapprima ne fu maravigliato, poi contento, e infine si combinò la nostra partenza per i primi di marzo.
La principessa non ci accompagnava. Noi la lasciammo innamorata del cielo di Napoli, sotto il quale sperava sempre di poter ricominciare una seconda giovinezza. Se il miracolo è possibile, ella è ben capace di farlo; quante donne di vent’anni vorrebbero avere il brio e l’eleganza di quell’amabile vecchia!
L’itinerario del nostro viaggio era molto