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100 | addio! |
dietro le cime del Vesuvio, alcune barchette vennero a guizzare sulle onde, portando nel loro grembo o allegre comitive di giovanotti o coppie di innamorati patetici.
Una spiccava fra le altre per la forma speciale, e perchè l’unico rematore la spingeva lentamente sostando a guisa di chi cerca o pensa o non si cura degli oggetti che lo circondano.
Io stavo sola, curva sul parapetto — Attilio e la mia amica ciarlavano seduti.
La barca solitaria passò rasente al muro; l’uomo era vestito elegantemente da marinaio e un fez posto avanti sulla fronte gli nascondeva il volto — guardò in su, s’inarcò con un movimento pieno di grazia e mi fece cadere ai piedi una rosa.
Fu un istante — ma al raggio della luna mi parve di riconoscere quelle pallide guance e quegli occhi sfolgoranti.
Egli mi aveva seguita.
Attilio raccolse il fiore e scherzando sul galante anonimo mi disse ridendo:
— Conservalo. Lo metterai fra le memorie di Posilipo.