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addio! 87


poter affrontare direttamente il suo sguardo e di vivere in una agitazione continua.

Il novembre si avanzava nebbioso e cupo; io avevo dichiarato di non voler tornare in città, benchè il soggiorno del castello diventasse ognor più monotono.

Una mattina tossii un poco. Attilio tutto tremante mi guardò nel bianco degli occhi.

— Non è nulla — dissi sorridendo — ieri sera tenni un po’ troppo aperta la finestra.

— La stagione è insopportabile in questo luogo, Valeria, tu non puoi rimanervi a lungo; non lo permetterò.

— Sai che mi turba il pensiero della società colle sue etichette e le sue esigenze. Non ho voglia di divertirmi quest’anno — mi sento immensamente portata alla solititudine.

— Ma la solititudine alimenta i tristi pensieri e tu hai bisogno di svagarti, mia gentile romita.

— Te ne prego, Attilio, lasciami qui; verrai a trovarmi spesso...

— D’onde questa facile rassegnazione a