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lico del principato di Trento, e conosciuto con distinzione nella repubblica letteraria per le tante sue opere di giurisprudenza. Sotto la via presso alle ultime case verso mezzodì esce dal monte per molte fenditure orizzontali tanta quantità di purissim’acqua sempre perenne, che basta a muovere le ruote di alcuni edifizii, e ad irrigare una vasta prateria, che si stende giù in vallea fino sulle ghiaje del Noce. Scendendo un poco si vedrà questo fiume, il ponte detto di Portolo, una bella costa coperta di boschi e di vigne, e sopra in bello aspetto la villa e ’l castello di Nan, il quale, poichè minacciava ruina, da Gaudenzo barone Madruzzo (e non come dietro al Bonelli scrisse il Maffei, dal cardinale Cristoforo) fu ridotto a bella forma. Così parla un inventario de’ beni posseduti dai Madruzzo, signori de Nano, nella Naunia e nella Valdisole, inventario che io ho nelle mani. E del cardinale Cristoforo Madruzzo, che da sommi letterati del suo