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lico; soffrì anche tristi vicende per la difesa de’ suoi episcopali diritti.

Da Coredo il curioso può, disceso a Brughiero, trasferirsi a Vervò, dove si mostra il luogo io cui sorgeva il castello romano Vervassium. Trovate ivi furono romane iscrizioni sopra lapidi che, per negligenza di chi pur dovea conservarle, sono adesso in Verona. Nessuna traccia, non un sasso, non una muraglia attesterebbero che vi fu un castello de’ Romani, se quelle iscrizioni non fossero, e forse esse medesime sarebber sepolte, se Scipione Maffei non avesse provveduto alla loro conservazione; I nostri avoli ammiravano, più che le opere de’ Romani, già troppo vecchi, le cose utili e proprie!

Chi fosse pago di vedere Vervò solo da lungi, può risparmiarsi la fatica, e recarsi a Tajo capoluogo della parrocchia di questo nome, e patria di Francesco Vigilio Barbacovi, autore, come si disse, delle Memorie storiche della Naunia, già cancelliere au-