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rivi si congiungono, senza ribrezzo. Pare che a chi giunse così alto sia tolta ogni via di tornare nel piano, come appunto nell’anima del buono si va spegnendo ogni terrestre affezione. Volgendo l’occhio attorno, altro non vedesi che rupi e monti coperti nel sommo di alberi. Tutto è solitudine, ma solitudine allegra, perchè la valle del Verdès, che apresi a mezzodì, illumina il luogo. Il presente priore de Betta, il quale ascrive a prodigio il non essere stato ucciso da armati ladroni che di notte lo assalirono e lo spogliarono, ha fatto incidere in rame e stampare l’esterno aspetto del Santuario. Questo luogo offre anche ne’ suoi dintorni bella e variata materia ai disegnatori che la matita vanno sulla litografia esercitando.

Qua concorre o per divozione o per curiosità molta gente anche straniera. Il Santuario fu dotato dai conti di Thunn, i quali hanno il diritto di nominare il priore. A chi fosse bramoso di sapere chi sia stato questo