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destra della Tresenega, dirimpetto a quello di Nan, ruinò interamente. Disparve anche il castello di Enno o, come ora scrivesi, Denno, del quale è originaria quella famiglia dei conti Alberti, che poi passata a Pergine, e di là scesa e Trento diede due principi a quella città. Quelli di Tuen e Santo Ippolito distrutti nel 1407 dai Nauni sollevatisi per una gabella che si volea loro imporre, si sa che erano l’uno presso Tueno e l’altro in vicinanza di Mechel, ma non se ne vede vestigio: etiam periere ruinae. I castelli caggiono sotto la mano del tempo, e più non sorgono; le umili capanne non sono meglio rispettate, ma la paziente industria del contadino le riedifica il più delle volte, perchè egli trova dolce il vivere dove i suoi padri vivevano. Nan pertiene al Principe vescovo di Trento. E a chi non dee rincrescere che sia necessaria grave spesa per renderlo abitabile, e conservare alla Naunia un magnifico edifizio opera di Palladio, non