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piangi? Non lo sapevi forse da molti e molti mesi?
Invece di finirla, Giovanna singhiozzò forte: allora zia Bachisia si sfogò con voce bassa, rauca, cattiva:
— Non lo sapevi tu, anima mia? possibile che tu sia così sciocca? Ha egli sì o no ammazzato l’avvoltoio crudele? Sì, lo ha ammazzato...
— Egli non ha mai detto questo, — osservò Giovanna.
— Mancava soltanto che egli fosse così matto da dirlo, anche! Guarda un po’, anima mia, mancava ciò soltanto! D’altronde io ero certa che egli, un giorno o l’altro avrebbe schiacciato l’avvoltoio come si schiaccia la vespa che ci ha punto. Tu dici che Costantino è un buon cristiano? Anima mia, ora tu sai un po’ cosa sia l’odio. Ammazzeresti tu, sì o no, gli uomini che hanno condannato Costantino? Ebbene, egli ha ammazzato l’avvoltoio, ed io lo compatisco, fino a un certo punto, perchè conosco il cuore umano. Ma non gli ho perdonato, e non gli perdonerò mai la sua imprudenza. Ah, questo no, per amor di Dio! Egli aveva moglie e figlio, egli doveva far la cosa con prudenza, se voleva farla. E ora basta, e ora finiscila. Tu sei giovine, Giovanna, anima mia; figurati che egli sia morto.
— Ah, egli non è morto! — disse Giovanna con disperazione.
— Ebbene, allora appiccati. Ecco, vedi là quell’albero? Va e appiccati là. Ma non tormen-