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stata un’altra donna? Ebbene, che sarebbe accaduto? Il peccato mortale; sì, allora sarebbe accaduto il peccato mortale davvero!

— Il peccato mortale! E poi la miseria, nella vecchiaia — ripetè zia Bachisia.

La serva portò la frutta: uva-passa nera e lucente, pere raggrinzite gialle come foglie d’autunno.

La vecchia padrona porse il cestino delle frutta alla vecchia ospite, e la guardò con indicibile sguardo di compassione. Ecco, tutta la sua collera, il suo sdegno e il suo disprezzo cadevano davanti alla debolezza di quelle due donne. Disse fra sè:

— San Francesco bello, perdonatele perchè sono ignoranti, perchè sono selvatiche e vili.

Poi disse con voce raddolcita:

— Siamo vecchie, Bachisia Era: ed anche tu diventerai vecchia, Giovanna Era. E ditemi una cosa, adesso. Cosa c’è dopo la vecchiaia?

— La morte.

— La morte. Sicuro, c’è la morte. E dopo la morte cosa c’è?

— L’eternità — disse Paolo, ridendo, mentre mangiava l’uva-passa come un bimbo goloso, accostando il grappolo alla bocca e strappando gli acini coi piccoli denti.

— L’eternità. Sicuro, c’è l’eternità. Che ne dici tu, Giovanna Era, c’è o no l’eternità? Bachisia Era, c’è o no?

— C’è — risposero le ospiti.

— C’è, ma voi intanto non pensate all’eternità.