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Nel canto presso al Campanile, nel pariete di sottoè un’altra Porta, che mette in Chiesa, nel primo piano, presso al Coro, fatta di marmi bianchi, e neri con due colonne, e l’architrave, commesse, e pari, nel quale in una pietra si vede la impronta, e segno d'una mano, e un pò di braccio tutta di sangue vivo, rosso, e bello, come se vi fosse stata fatta ora, la quale vi fu gettata, parve, a caso dal popolo di Prato l'anno 1312. come racconta M. Giorgio Vasari d’Arezzo nelle Vite de’ Pittori; ma per voler di Dio, che si giustiziò un Prete a coda di cavallo, che volse rubare la Santissima Cintola della Gloriosa Madonna, laquale fece quello Miracolo; che, come detto Prete era alla Porta per uscir di Chiesa con detta Santissima Reliquia, perdette il lume degli occhi, e come ritornava indietro, e la riponeva al suo luogo, ove allora stava riposta, dentro all'Altar maggiore, ove stava il Santiss. Sagramento, che per questo ne fu levata, e messa in luogo più sicuro, e magnifico; rihaveva il vedere, e tanto s’aggirò intorno a quello mal pensiero, nell'andare innanzi, e’ndietro, che sonò mattutino, e’ primi Preti, che andarono per andare a detto Mattutino, come erano soliti, lo scopersero, e dettero nelle mani della Giustizia, quale confessò ogni cosa del fatto, e andando a giustizia avanti alla detta Porta, le fu tagliata la mano dritta, e dal Boia gettata al