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à quella guisa, che si fanno à Firenze a sassi, e si vedevono scaramuccie, e affronti, ritirate, e’mboscate, inganni, e astuzie per fanciullotti, che molto piaceano, e dilettavono, e si faceano castelli fatti in fortezza, francati co’ fossi, torrioni, e mastio dentro, molto artifiziosi, e belli, e si combattevono da un’esercito,che se gli accampava intorno, con tutte quelle circostanze, e apparato di fanteria, cavalleria, artiglieria, vettouaglie, carriaggi, ufizi, gradi, e regole, che s’usano in un vero, perfetto, e bene inteso, e regolato esercito, come si sà per fama; e v’interueniva personaggi di conto, e gran parte di cittadini, e donne della Serenissima Firenze a vederli, e molto li lodavono, e celebravono.

Piazza di S. Domenico, adorna del loro bel Convento, qual’e di tutta perfezzione, e nel numero delli quattro bellissimi,che habbia la loro Religione de’ Predicatori, e del bello, e gran Monastero delle Reverende Monache di San Vincenzio, oggi tenuto de’ belli, e grandi Monasteri di Monache di tutta Italia, non che di Toscana, adorna di cafe, Compagnie, e Chiese.

Piazza del Campanile del Duomo, adorna di cafe, e botteghe, e cosi quasi tutte ragionevolmente belle. Piazza, dove si vendono le legne.

Piazza, dove si vendono li erbaggi.

Piazza di S. Niccolao.