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DI TOSCANA. 19


Il P. F. Serafino Razzi Dottore, Teologo dell’Ordine de’ Predicatori, professo di S. Marco di Firenze nella Vita della Reverenda Madre Suor Caterina de’ Ricci di Firenze da lui composta, e stampata in Lucca per Vincenzio Busdraghi l’anno 1594. parlando di Prato cap. 1. dice.

Nella Toscana parte d’Italia in Europa, quasi nel mezo d’un’ampia pianura, ch’e dalla riva d’Arno, sotto i monti Fiesolani si estende fino alle radici de’ colli Pistolesi trae la sua origine, il fiume Ombrone. Fiorì ne’ tempi antichi una città dal nome di un vago ruscello, a canto alle cui rive, e sponde ella era edificata, Bizzentia detta, laquale la benigna, e clemente natura del Cielo, e dell’aere, per la rara amenità del luogo, e fertilità del paese, a niun’altra si poteva dire seconda; ma ecco, che la malvagia invidia, laquale compagna è emula della virtu, a bei principij contrasta, e sempre si oppone, fe sì, che dall’esercito di Silla, mentre ch’egli, pieno di rabbia, e di furore, scorrendo l’Italia la riempì di rapine, e d’incendij, e di stragi, ella ancora da improvisa mano di soldati fu assalita, presa, saccheggiata, arsa, e destrutta, dopo la cui rovina, convenendo le reliquie de’ Bisentini, iquali, ò per l’assenza della città nel sacco di lei, ò per la buona ventura, come avviene, che non tutti periscono, erano scampati, e trattando di riedificare la loro città, si risolvettero


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