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, che facessero poi tanto male, se ne venne per la Romagna alla volta della Toscana, e scendendo per lo Mugello, arrivarono nel contado di Prato, senza che gli folle fatto resistenza alcuna dalle genti Fiorentine, si erano i Fiorentini per più sicurezza della città risoluti di non partire dalle Porte di quella con le loro genti; ma quivi aspettare gl'inimici, havendo però mandato alla guardia di Prato il Sig. Luca Savello con 70. huomini d’arme di sua condotta, e con circa à 4000. fanti . Avvicinandosi per tanto il Vice Rè a detta Terra, e domandando vettouaglia per i soldati, e essendole negata, fece accostar le genti alle mura, e si fecero più batterie, e scaramuccie con danno d’ambedue le parti; ma più de gli Spagnuoli, finalmente il Viceré, astretto dalla fame cominciò a far battere con l’artiglieria le mura, e dopo molti colpi di due pezzi soli,che haueua, havendo fatto come una finestra in quelle mura sottili, e sopra ad alto, le fanterie, che stavano dentro distese per fila a canto a detta muraglia con le loro picche, e archibusi, gettando via vituperosamente l’arme in terra si diedero con codardia, a fuggire, cosi permettendo Iddio per gastigare i peccati di molti; sono nondimeno alcuni, che stimano, che la presa, e Sacco di Prato avessi per tacita volontà di chi reggeva allora la Terra di consenso de' Fiorentini, fautori della