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forse non è un’altro in Toscana per Comunità, cosi magnifico, pomposo, e bello. Seguitano dette Imagini, e Ritratti poi per l’altra pariete, come s'è detto, grado per grado distintamente, poste secondo il tempo, e loro lasci, e morte in quadri grandi, fatti tutti un pò più, che al naturale dell’altezza, e grandezza dell'homo, che fanno bellissimo vedere, e pompa, degna di memoria, e d’imitazione, ed esempio. E in prima è quell’Impronta, e Ritratto del primo benefattore Michele da Prato, al naturale, che tornò d’Egitto insieme con la moglie, che prese una Fanciulla per nome chiamata Maria, nata per linea, e parentela di un certo Sacerdote, secondo la legge della Chiesa Orientale, che da sua madre hebbe in dote la Cintola della Gloriosa Vergine Maria, e se ne tornarono con ella, e arrivati a Prato la donarono al Signor Preposto, e Canonici, e Clero di Prato l'anno 1141. Sotto detto Ritratto sono gl'infrascritti versi volgari, come sono a tutti, acciò sieno conosciuti distintamente l’uno dall’altro da chi li vede. Io son Michel da Prato, che portai Il Cingol della Madre di Giesu, Quando d'Egitto a casa ritornai.