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I
Tu poeta, nel torbido universo
t’affisi, tu per noi lo cogli e chiudi
3in lucida parola e dolce verso;
sì ch’opera è di te ciò che l’uom sente
tra l’ombre vane, tra gli spettri nudi.
6Or qual n’hai grazia tu presso la gente?
Due fuchi udii ronzare sotto un moro.
Fanno queste api quel lor miele (il primo
diceva) e niente più: beate loro!
10E l’altro: E poi fa afa: troppo timo!