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48 | myricae |
VI
Più bello il fiore cui la pioggia estiva
lascia una stilla dove il sol si frange;
più bello il bacio che d’un raggio avviva
4occhio che piange.
VII
O convitato della vita, è l’ora.
Brillino rossi i calici di vino;
tu nè bramoso più, nè sazio ancora,
4lascia il festino.
Splendano d’aurea luce i lampadari,
spiri la rosa e il timo dell’Imetto,
sorrida in cerchio tuttavia di cari
8capi il banchetto:
tu sorgi e... Triste, su la mensa ingombra,
delle morenti lampade lo svolo
lugubre, lungo! triste errar nell’ombra,
12ultimo, solo!