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Tra cielo e mare (un rigo di carmino
recide intorno l’acque marezzate)
parlano. È un’alba cerula d’estate:
4non una randa in tutto quel turchino.
Pur voci reca il soffio del garbino
con ozïose e tremule risate.
Sono i puffini: su le mute ondate
8pende quel chiacchiericcio mattutino.
Sembra un vociare, per la calma, fioco
di marinai, ch’ad ora ad ora giunga
11tra ’l fievole sciacquìo della risacca;
quando, stagliate dentro l’oro e il fuoco,
le paranzelle in una riga lunga
14dondolano sul mar liscio di lacca.