Piangono. Io vedo, vedo, vedo. Stanno
in cerchio, avvolti dall’assidua romba.
183Aspetteranno, ancora, aspetteranno.
I figli morti stanno avvinti al padre
invendicato. Siede in una tomba
186(io vedo, io vedo) in mezzo a lor, mia madre.
Solleva ai morti, consolando, gli occhi,
e poi furtiva esplora l’ombra. Culla
189due bimbi morti sopra i suoi ginocchi.
Li culla e piange con quelli occhi suoi,
piange per gli altri morti, e per sè nulla,
192e piange, o dolce madre! anche per noi;
e dice: — Forse non verranno. Ebbene,
pietà! Le tue due figlie, o sconsolato,
195dicono, ora, in ginocchio, un po’ di bene.
Forse un corredo cuciono, che preme:
per altri: tutto il giorno hanno agucchiato,
198hanno agucchiato sospirando insieme.
E solo a notte i poveri occhi smorti
hanno levato, a un gemer di campane;
201hanno pensato, invidïando, ai morti.
Ora, in ginocchio, pregano Maria
al suon delle campane, alte, lontane,
204per chi qui giunse e per chi resta in via,